Interventi in tre ambiti operativi

Presenza in aula ed in azienda si alternano, generando nuove visioni

Formatore

Lavoro sulle competenze trasversali, il teambuilding, la comunicazione, le vendite, il marketing.

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Facilitatore LEGO® SERIOUS PLAY®

Aiuto a sviluppare nuovi scenari e nuove soluzioni, il miglioramento del team, applicando la metodologia ufficiale L.S.P.

Consulenza Family Audit®

Cambiamenti organizzativi nell'ottica work life balance, smartworking e certificazione Family Audit®

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Dal 1997 nel campo della formazione

La formazione non solo come momento per trasferire informazioni ma come occasione per interagire con le persone, per costruire insieme significati, soluzioni e sviluppare competenze.

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CON CHI COLLABORO

Collaborato con: Enti formativi - Aziende - Privati

ENTI FORMATIVI

Docenze e consulenze nella pogettazione formativa

AZIENDE

Ho seguito, come consulente Family Audit, queste aziende

PRIVATI E AZIENDE

Propongo la partecipazione a workshop LEGO® SERIOUS PLAY®

Esempi applicativi di LEGO® SERIOUS PLAY®

Workshop svolti in aziende di 3 settori diversi: chimico, alimentare e stampa

Lavorare sul team aziendale

Unire la visione di due team distinti, lavorare sull'identità del team e gli obiettivi aziendali

client
Nord Chemie e Steel Better

Abbiamo lavorato con LEGO® SERIOUS PLAY® in modo che i collaboratori condividessero i principi guida delle due aziende, operanti insieme sul mercato.

Esperia srl

Abbiamo lavorato con LEGO® SERIOUS PLAY® per rappresentare l'organigramma aziendale e per capire le relazioni tra i reparti

client
Giorgio Caldonazzi - Pizzeria Smorza

"Ho già effettuato due corsi con questo strepitoso metodo. Uno personale e uno in azienda. Emotivo, pratico e efficace. Consiglio vivamente a tutti!"

Vi racconto come la penso

Riflessioni rispetto ad ambiti operativi seguiti

Come funziona una giornata LEGO ® SERIOUS PLAY®

Un workshop LEGO ® SERIOUS PLAY® funziona così….

Come altri eventi o corsi di formazione le persone arrivano e si sistemano in un tavolo quadrato molto spazioso, dove ci si può vedere tutti in faccia.

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Il facilitatore, dopo una breve presentazione del metodo LEGO ® SERIOUS PLAY® parte con la prima esercitazione, che nel nostro gergo si chiama sfida (challenge), e le persone, sulla base delle indicazioni date dal facilitatore, iniziano subito ad utilizzare i brick (mattoncini), per costruire qualcosa in un tempo predeterminato: che chiameremo “modello”. Io personalmente per tenere il tempo utilizzo in sottofondo una canzone; alla fine della canzone tutti devono essere pronti (aver finito la costruzione).

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Si inizia così un “giro di tavolo” dove ognuno commenta come ha costruito il proprio”modello” e ne condivide anche i significati (ciò che rappresentano per quella persona i particolari del “modello”).

Per fare un esempio: la base di una torre non per tutti ha lo stesso significato, alcuni pongono attenzione, nella loro vita, ad avere basi solide e ritrovano tale principio anche nelle costruzioni, altri preferiscono dare spazio alla creatività e il loro modello li rappresenta anche in tal senso, con costruzioni molto curiose e creative.

Già in questa fase chi partecipa si accorge che costruendo si riesce a sviluppare il proprio pensiero nel modello (rispetto all’argomento della sfida) e allo stesso tempo ascoltando gli altri ci si rende conto delle diversità e dell’impostazione che ognuno può dare allo stesso argomento/problema.

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Successivamente il facilitatore può fare delle domande per aiutare la riflessione e poi passa alla seconda sfida, che è leggermente più sofisticata e si collega all’argomento del workshop.

Si procede sempre in questo modo: prima si costruisce, poi si commenta il proprio “modello” e poi si cerca di rispondere alle domande che fa il facilitatore. Tali domande aiutando lo sviluppo dell’argomento in questione ed anche l’analisi dello stesso da parte del partecipante (durante l’intera giornata).

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Ci sono dei momenti dove le costruzioni individuali prendono forma, insieme agli altri, in costruzioni condivise, o scenari, che permettono a tutti di osservare in 3D. Si possono “osservare” le relazioni tra i modelli, le connessioni tra i concetti espressi ed i modi di vedere quel tipo di argomento o problematica.

Allo stesso tempo si possono individuare delle soluzioni o dei modi condivisi di affrontare la tematica; in alcuni casi quando il tema è legato ad un momento personale sul lavoro, c’è la possibilità di affrontare quelle che sono le proprie esigenze rispetto al tema del workshop.

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Durante la giornata ci sono dei momenti di pausa, poi si ricomincia a costruire, in un susseguirsi di sfide e momenti di confronto.

Alla fine del workshop le persone sono solitamente stupite di come siano riuscite a comunicare!

Esprimere il proprio pensiero e condividerlo con gli altri ed anche avere delle intuizioni rispetto al tema o alla problematica oggetto del workshop.

Inoltre le persone mi dicono che rispetto all’inizio, dove LEGO ® era visto come un gioco, capiscono poi che la metodologia è molto “profonda” perché permette, con le costruzioni, di analizzare e sviluppare la creatività e di trattare argomenti e idee che altrimenti sarebbe stato difficile condividere in qualsiasi altra aula formativa.

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Per chi è convinto che fare formazione e/o partecipare a workshop/incontri sia soprattutto un momento di INTERAZIONE, legato all’esperienza che si vive in quel momento, il LEGO ® SERIOUS PLAY® è una metodologia che affascina sempre.

Non mi resta che dirvi: PROVATELA !!!

Per informazioni dirette potete contattarmi al telefono 366 4372330

LEGO® SERIOUS PLAY® APPLICATO ALLA FORMAZIONE SULLA SICUREZZA

Ho avuto modo di utilizzare il metodo LEGO® SERIOUS PLAY per aiutare un gruppo di RSPP e ASPP a migliorare la loro visione sul ruolo e sulle modalità per migliorare la cultura della sicurezza in azienda, grazie a Progetto Salute srl.

“Il metodo è fantastico, mi è piaciuto molto” ha affermato una RSPP.

“Mi sono divertita e sono uscite delle cose interessanti” ha commentato un’altra corsista.

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Innanzitutto, abbiamo lavorato sul ruolo di chi si occupa di sicurezza e sulle proprie capacità: quali sono le competenze che utilizzo nel ruolo?

Il ruolo va poi contestualizzato nella propria azienda. Nelle aziende dove la produzione è lontana dagli uffici “è necessario scendere “in reparto” e vivere con i colleghi per aumentare la comunicazione paritaria“.

Negli uffici pubblici, ove i rischi sembrano minori, è necessario far comprendere la cultura della sicurezza.

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Ma cos’è a questo punto la cultura della sicurezza?

Abbiamo creato un modello condiviso di questo concetto, partendo dalle singole visioni e costruendo un modello che potesse rappresentare la cultura della sicurezza per tutti i partecipanti.

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È diventato un percorso.

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Il percorso verso la sicurezza parte dal lavoratore, che per poter compiere il proprio lavoro deve dotarsi di strumenti appositi e deve scegliere la via della sicurezza dotandosi dei dispositivi di protezione individuale, supportato dalla formazione.

C’è poi il ruolo della comunicazione all’interno dell’azienda, che deve essere a rete, nel senso che deve essere resistente ed in ogni posto, come una ragnatela. La collaborazione tra colleghi aumenta il livello di attenzione.

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Inoltre le persone possono costruire INSIEME, mattone su mattone, la cultura della sicurezza e questo crea la “POTENZA del sistema” del lavorare insieme PER la sicurezza.

È necessaria una sorveglianza da parte dei preposti e di chi ha un ruolo, ma non è sufficiente, infatti si richiede un salto di mentalità anche da parte dei collaboratori, che devono vedere la sicurezza come un qualcosa per loro.

L’obiettivo deve essere il benessere a 360°, quindi non solo al lavoro ma anche nella vita privata, poter svolgere una vita normale avendo la possibilità di fare quello che fanno gli altri e non impedirsi di viverla appieno causa infortuni e/o malattie.

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Salute e benessere a 360° – vivere la vita (partire per un viaggio, poter fare snorkeling, stare nella natura, passeggiare con gli animali)

È necessario che le figure preposte diano il buon esempio in questo percorso verso la cultura della sicurezza sapendo che ogni lavoratore rischia di prendere la strada giusta, facendosi attrarre da scorciatoie che portano verso infortuni e malattie professionali.

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C’è anche il deterrente, se non rispetterai le procedure e quanto previsto dall’azienda potrai incorrere in sanzioni o anche in detenzione.

Sono state poi individuate le figure di supporto al ruolo di RSPP e quindi: medico competente, vigili del fuoco, RLS, Dirigente, Enti di controllo, datore di lavoro, ecc…

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Abbiamo poi collegato i ruoli individuali al modello condiviso di sicurezza e alle figure del sistema sicurezza ed ognuno si è preso 3 impegni verso la sicurezza, collegandosi ad aspetti che vanno migliorati o a proprie capacità che vanno capitalizzate.

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Un modo diverso di fare cultura della sicurezza in aula.

Attraverso questo metodo:

  1. le persone hanno partecipato al 100% e non si sono “stufate”
  2. le soluzioni si sono costruite insieme
  3. la visione del problema è stata tridimensionale

Smart Working e FAMILY AUDIT

Oggi sentiamo parlare di lavoro da casa, da remoto, lavoro agile, smart working.

Da inizio 2020 il  mondo del lavoro sta vivendo dei cambiamenti dovuti alle limitazioni imposte alle aziende, per fronteggiare l’emergenza COVID 19.

Questa modalità di lavoro, per essere utilizzata con risultati eccellenti, richiede un approccio sistemico, una gestione di quello che è il WORK LIFE BALANCE.

C’è un sistema manageriale per pianificare e gestire in maniera più accurata gran parte di questi aspetti, si chiama Family Audit.

Family Audit è uno strumento manageriale che ha l’obiettivo di attivare un cambiamento culturale nell’impresa attraverso azioni innovative di Work-life balance. E’ uno standard che innesca un ciclo virtuoso di miglioramento continuo e che offre la possibilità di entrare in un network di aziende che mirano a diventare ambienti di lavoro eccellenti.

Family Audit è marchio registrato e di proprietà della Provincia autonoma di Trento che funge da Ente di certificazione.

https://www.trentinofamiglia.it/Certificazioni-e-reti/Family-Audit

Come consulente Family Audit aiuto le aziende ad analizzare la situazione aziendale specifica, gli obiettivi della Direzione, lo scenario di riferimento, i bisogni dei collaboratori.

Insieme a gruppi di lavoro appositamente istituiti si procede alla definizione di un Piano di azioni volte ad introdurre nuove modalità organizzative del lavoro, nuovi approcci culturali nella gestione del personale e del poprio lavoro, una nuova comunicazione interna ed esterna.

Si formalizzano e si regolano i servizi per i lavoratori, individuando un welfare aziendale. S valutano iniziative sul territorio, per la promozione di un welfare territoriale ed infine si adottano strumenti di I.C.T., atti a sviluppare e velocizzare il progetto di cambiamento.